Una figura femminile consegnata alla Storia come icona di stile e grande appassionata di moda: Carolina Murat Bonaparte amava accessori e gioielli di manifattura partenopea e adorava esibirli nelle occasioni più importanti. Conosciuta con il nome di Carolina Bonaparte, all’anagrafe il suo vero nome era quello di Maria Annunziata Buonaparte ed era una delle sorelle del celebre Napoleone
Dopo la morte del padre fu proprio Napoleone a decidere di trasformare il loro cognome da Buonaparte a Bonaparte e di modificare il nome della sorella in Carolina. Questa decisione fu motivata dalla volontà di rinnegare le origini italiane ed avvicinarsi alla cultura francese, dopo la cessione della Corsica.
L’intera esistenza di Carolina fu orientata dalla volontà del fratello maggiore di conquistare il potere e di fondare quello che sarebbe passato alla Storia come un vero e proprio Impero. Nel 1800 carolina sposò il fedele compagno di battaglia del fratello, il celebre generale Gioacchino Murat, da cui prese il cognome.
Nel 1804 Carolina assunse il titolo di principessa imperiale, attributo al quale si aggiunse nel 1806 quello granduchessa di Cleves e Berg, ma il ruolo con cui è maggiormente conosciuta nell’archivio storico dei personaggi la cui storia si è intrecciata con quella di Partenope è quello di regina di Napoli, fino alla definitiva sconfitta del fratello a Waterloo.
Da quel momento in poi tutto cambiò per Carolina: fu esiliata e costretta a cambiare nome per motivi di sicurezza. Per sottolineare il legame con la città da cui era stata costretta a separarsi, Carolina Murat Bonaparte scelse di chiamarsi contessa di “Lipona”, l’anagramma di Napoli.
Nei suoi sette anni a Napoli Carolina non stette mai con le mani in mano e si occupò di faccende private e pubbliche, desiderosa di conoscere ogni aspetto di questa città multiforme. La donna cominciò la sua vita partenopea occupandosi della decorazione e dell’arredamento delle sue residenze, dentro e fuori i confini della città: a Palazzo Reale rivoluzionò i giardini e introdusse nuovi mobili.
Carolina Murat Bonaparte aveva grande interesse per la cultura e seguì a lungo le ricerche archeologiche negli scavi di Pompei: per mostrare bene ai visitatori degli scavi la vita prima dell’eruzione la regina di Napoli propose di ricostruire e riammobiliare proprio una delle case dell’antica città. Della cultura e dell’arte romana Carolina era letteralmente innamorata tanto da ordinare spesso mobili di ispirazione romana per i suoi palazzi: uno dei tavoli più belli appartenuti alla donna è decorato con un mosaico che rappresenta la Gorgone, un pezzo originale proveniente da Ercolano.
Notevole fu il suo apporto in campo economico: la passione della Murat per la moda e gli accessori rappresentò la spinta per diverse migliorie che coinvolsero il settore manifatturiero napoletano. Carolina amava sfoggiare abiti, foulard, fasce e borse in seta e non mancava mai di completare i suoi sfarzosi outfit con ornamenti in corallo e cammei personalizzati, acquistati direttamente dai maestri intagliatori di Torre del Greco. La sua attenzione per l’alto artigianato partenopeo si tradusse in una vera e propria azione di rimodernamento delle fabbriche dei produttori di seta, nell’istituzione di corsi di formazione per operai e coltivatori di gelsi, oltre che per filatori di cotone e produttori di corallo.
Moda, cucina e teatro erano gli ambiti prediletti di Carolina che dedicò gran parte del suo tempo nel regno di Napoli anche all’educazione delle fanciulle: nel 1808 fondò un pensionato per ragazze nel convento di Santa Maria della Provvidenza, chiamato «Educandato dei Miracoli» e fece rinnovare la Casa Carolina di Aversa. Insomma, Carolina si dimostrò una donna curiosa, dinamica e dal gusto raffinato, che non perdeva occasione per rendere omaggio alla cultura napoletana, arricchendo la sua personalità a partire dalle scelte quotidiane di abiti e accessori.
Allo stile di Carolina Murat sono ispirati alcuni pezzi esclusivi della nuova collezione Lionò. I cammei, tanto cari alla regina di Napoli, impreziosiscono i fermagli realizzati a mano ed indicati per spose e damigelle, declinabili in diverse sfumature cromatiche e personalizzabili con le iniziali desiderate.
Lo stesso cammeo personalizzabile con lettera spicca sulla pochette, un unico accessorio che racchiude stile contemporaneo, praticità e tocco vintage, per chi non desidera accontentarsi di una semplice pochette ma sceglie una borsa che dica di più sulla propria personalità.
Il cammeo in conchiglia di corniola intagliato a mano impreziosisce la cintura Lionò: un accessorio indispensabile per trasformare gli outfit più semplici o per completare un look quotidiano con un tocco di stile.
Intagliato a mano è anche il disegno realizzato a partire da conchiglia di corniola che caratterizza l’elegantissima borsa Amelia: un accessorio in pelle che si candida ad essere un must have per eventi importanti e cerimonie.
Borse da giorno, capienti e curate nei minimi dettagli, sono quelle firmate Lionò realizzate a mano in pelle con patta decorata in tessuto di San Leucio. L’interno di questi accessori è una morbida fodera di Alcantara, mentre la tracolla è staccabile affinché ognuno possa decidere come indossare la borsa che richiama lo stile pregiato di Carolina Murat.
Si dice che la regina italo-francese adorasse molto sciarpe, stole e cerchietti per raccogliere i capelli: i prodotti Lionò che ricordano questa sua grande passione per la moda sono le caldissime sciarpe in velluto verde di San Leucio, la preziosa stola 100% in baby alpaca e la fascia in sera con motivo floreale.
Scopri tutti i prodotti della linea Lionò in cui rivive la personalità raffinata e la curiosità mai banale di Carolina Murat, una donna che ha amato Napoli in tutte le sue sfumature!
Ringraziamenti speciali a:
Editor/Styling: Medea Mecca
Ph: Kristel Pisani
Location: Tenuta Torelli
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